Uno dei libri più interesanti riguardo la tecnica dell’EMDR è il volume di Jim Knipe, “EMDR Toolbox: teoria e trattamento del PTSD complesso e della dissociazione”, di cui riporto alcune parti.
I pazienti con PTSD (Disturbo da Stress Post Traumatico) complesso presentano significativi disturbi dell’attaccamento, una struttura dissociativa dell’identità e difese psicologiche particolarmente rigide.
Gli effetti dannosi delle esperienze sfavorevoli infantili sembrano essere cumulativi: vale a dire che maggiore è l’esposizione alla violenza domestica, al divorzio genitoriale, a punizioni dure, ad essere testimoni di disturbi dei caretaker (le figure che si prendono cura del bambino), come disturbi dovuti a dipendenza da sostanze, depressione, potenzialità suicidaria, carcerazione, maggiore è la probabilità che un bambino che appartenga a quella famiglia possa incorrere nelle conseguenze dell’accumulo di concause avverse manifestando problemi fisici o mentali come
- abuso di sostanze
- depressione
- malattie cardiovascolari
- diabete
- cancro
- mortalità prematura
In altre parole, disturbi emotivi e comportamentali che si evidenziano nel presente hanno spesso origine da precedenti eventi che non rappresentano in sè una minaccia per la vita della persona, ma sono comunque molto dannosi. Questo è vero non solo per i bambini che sono stati attivamente esposti a eventi avversi (“traumi di commissione”), ma anche per bambini che hanno sofferto per “traumi di omissione”, vale a dire per mancanza di nutrizione, di rispecchiamento, di impegno relazionale o di guida nel corso della fanciullezza.
Tali esperienze avverse infantili vengono decodificate dal nostro cervello, fin dalla nostra nascita. L’emisfero destro del cervello, nei primi due anni di vita, matura più rapida e in modo più esauriente rispetto all’emisfero sinistro, e il cervello destro tipicamente non può immagazzinare ricordi consci e semantici. I suoi ricordi sono impliciti e procedurali, profondi.
Il trauma e l’abbandono, che si attuino in modo preverbale e siano agiti dai caretaker, possono spesso essere memorizzati non come ricordi, ma come un insieme di assunti sulle relazioni. Nel bambino, questi assunti possono, poi, essere proiettati su relazioni adulte o formare la base di veri e propri assunti sulla vita stessa. Per esempio, gli atteggiamenti mentali, “in questo mondo un posto sicuro non esiste”, o “nessuno si prende cura di me”, oppure “è soltanto che non mi piace stare con altre persone, ho sempre la sensazione che non mi vogliano bene.”
Il lavoro con l’EMDR è il più efficace possibile con queste tipologie di problematiche.