Il mio contributo all’articolo di Chiara Monateri per Radio Dejay: https://www.deejay.it/articoli/hai-fatto-ghosting-e-vuoi-tornare-indietro-ecco-come-fare/
Sembra un argomento ovvio, ma non è così. Perché il fatto che una persona, dopo essere letteralmente sparita, senza dare spiegazioni, e impedendo la comunicazione, ritorni, è un po’ un paradosso. Più spesso capita, soprattutto nella fase preliminare, che, dopo brevi scambi o dates, la persona si ripresenti. Diverso è il caso in cui la relazione è già avviata.
La portata delle emozioni di chi ha subito il ghosting, e la reazione all’essere ricontattata, può quindi essere significativamente differente.
Ma concentriamoci primariamente su chi lo ha attuato, il ghoster. La prima cosa da fare sarebbe cercare di capire come mai si è attuato questo comportamento: cosa è scattato, come mai si è scelta questa modalità di uscita dalla relazione, è già successo in passato? Quando e come mai? Qual è stato (se c’è stato) il pensiero sulla persona da cui ci si è repentinamente allontanati? E, inoltre, come mai si sta tornando: qual è il motivo? Cosa è cambiato? Cosa si è capito? C’è un pensiero su come verrà accolto il tornare e il sentire dell’altro?
Ritengo che, prima di riproporsi all’altro, queste risposte andrebbero cercate, e, auspicabilmente, anche trovate. Perché questa riflessione personale, apre a ciò che è proprio mancato: il considerare la relazione e l’altra persona, e un esserci, piuttosto che la fuga.
Questo passaggio preliminare e fondamentale, può consentire di ripresentarsi all’altro, con un senso differente da come si è interrotto il rapporto: con una presa di consapevolezza, per sé e per l’altro, delle scuse, un ammissione di aver compreso di aver attuato un comportamento che ha fatto soffrire, una spiegazione del perché si è lì, e il proposito di creare le condizioni per non ri-attuare il ghosting. Dopodiché, bisognerebbe essere disponibili all’ascolto dei pensieri e delle emozioni dell’altro, riguardo ai trascorsi e al momento attuale.
Starà poi proprio all’altra persona decidere se dare una seconda chance o declinare, più o meno gentilmente, e questo va messo in conto e accettato a priori.