Domenica 19/5/2019, a distanza di 8 anni dalla prima puntata, la Hbo ha mandato in onda il finale di stagione tanto atteso di Game of thrones (GOT). Se non avete mai visto GOT e state pensando di vedere le 8 stagioni tutte assieme, o se siete fan e non avete ancora avuto modo di vedere l’ultimo episodio, è meglio non proseguiate nella lettura di questo articol
***SPOILER!***
Una sinossi della serie tv meriterebbe diversi post a parte, per cui vi rimando alla fedele Wikipedia: https://it.wikipedia.org/wiki/Il_Trono_di_Spade_(serie_televisiva).
La serie fantastica GOT, adattamento televisivo del ciclo di romanzi Cronache del ghiaccio e del fuoco (A Song of Ice and Fire) di George R. R. Martin, si conclude con la morte di Danaerys per mano dell’amato Jon Snow, a seguito della di lei follia omicida, culminata nel massacro di Approdo del Re e nell’annuncio di voler proseguire nella conquista del mondo per “liberare tutti i popoli oppressi”.
Il pubblico si è equamente distribuito fra chi ha trovato l’epilogo “giusto”, terminato con l’omicidio della Madre dei Draghi, l’esilio di Jon Snow e la consegna dei Sei Regni a Bran lo Spezzato, e coloro che hanno trovato il tracollo emotivo del personaggio forzato nel corso dell’ultima stagione. Fra questi, la stessa attrice che ha impersonato l’erede al trono dei Targaryen, Emilia Clarke, che su Instagram ha dichiarato: “Tutti hanno ottenuto un happy ending, eccetto Dany”.
Insieme a voi, vorrei ripercorrere la storia della Madre dei Draghi, costellata di episodi traumatici, (per un breve refresh vi invito a leggere questo precedente post, https://www.eleonorabianchi.it/2019/02/09/emdr-trauma-e-ricordi/) e suddividerla in fattori predisponenti al trauma, fattori precipitanti, fattori protettivi ed evidenza di messa in atto di comportamenti sadici, al fine di valutare la coerenza interna del personaggio e della sua evoluzione in una trasposizione fantasy di Maria La Sanguinaria.
Ultimo check prima di partire: per accordarci su queste categorie, mi farò aiutare dalle definizioni contenute nel volume della dott.ssa Maria Zaccagnino, “EMDR e dissociazione: il lavoro con le parti del Sè”.
Trauma: il termine viene comunemente utilizzato per identificare tutti gli eventi che costituiscono delle “ferite dell’anima” per l’individuo, che hanno un impatto così violento e negativo sulla vita della persona, tale da creare un divario tra ciò che era “prima” dell’evento traumatico e ciò che si è verificato “dopo”. (…) Il trauma psicologico può essere definito come un evento soverchiante e non sostenibile per chi lo subisce, accompagnato da un vissuto di totale impotenza (Liotti e Farina).
Trauma complesso: si intendono tutti quei traumi cumulativi interpersonali vissuti nel corso dello sviluppo, che si ripetono per intervalli di tempo prolungati e che suscitano nell’individuo un senso di minaccia soverchiante e dai quali è impossibile sottrarsi.
Fattori predisponenti al trauma: esperienze di maltrattamento; abuso emotivo; trascuratezza; violenza assistita; abuso sessuale e fisico; familiarità psichiatrica; traumi nella famiglia di origine, elaborati e non elaborati.
Fattori precipitanti: eventi relazionali/affettivi avversi; separazioni; perdite; lutti; eventi che affettivamente richiamano episodi dolorosi/traumatici non elaborati.
Fattori protettivi: ricevere amore, supporto e sostegno; avere fiducia in sé; percezione di essere amati e riconosciuti; avere legami significativi.
Partiamo in ordine cronologico, suddividendo per punti la vita, gli episodi e i personaggi significativi nella storia di Danaerys:
– Il padre di Danaerys, Aerys Targaryen II, detto il Re Folle per aver sviluppato un delirio persecutorio e megalomanico, è stato trucidato a seguito dell’ordine di dare fuoco alla popolazione di Approdo del Re. La figlia e il fratello Vyseris vengono portati in esilio per evitare di essere anch’essi uccisi in quanto eredi della casa Targaryen. (fattore predisponente)
– Madre morta a seguito del parto, matrimoni incestuosi nella famiglia per preservare la casata, assenza di genitori naturali con cui crescere e minaccia di morte imperante: un’ipotesi di attaccamento disorganizzato sarebbe da prendere in considerazione. (fattore predisponente)
– Non vengono nominate figure significative che si prendono cura a lungo dei due fratelli: questo non giocherebbe a favore di uno sviluppo emotivo/cognitivo sano e favorente il ripristino della sicurezza emotiva. (fattore predisponente)
– Il fratello Vyseris, crudele e violento, perseguendo il fine di volersi riprendere il trono ad ogni costo, obbliga la sorella, allora tredicenne, a sposare il capo dei Dothraki, Khal Drogo, per ottenere le forze militari con cui conquistare Westeros. (fattore precipitante)
– Appare finalmente nella sua vita una figura significativa, ser Jorah Mormont, che diventa il suo più caro amico e confidente. (fattore protettivo)
– Dopo un periodo iniziale in cui è sopraffatta dalla situazione con la quale deve confrontarsi (adattarsi alla vita del Khalasar e alla condizione di moglie di un uomo che appare violento e disinteressato a lei, reso ulteriormente difficile dalla mancanza di una lingua comune), Danaerys, forte di una resilienza non comune, si impegna nella relazione con il marito, se ne innamora, impara la lingua dothraki, e diventa quindi la Khaleesi, riamata e tenuta in grande considerazione da Khal Drogo. (fattore protettivo)
– Il fratello, nel vederla diventare sempre più amata e potente, la minaccia di morte davanti al marito Khal Drogo, che lo uccide davanti a lei. (fattore precipitante)
– Una sacerdotessa fatta prigioniera dal Khakasar, getta una maledizione su Danaerys, nonostante essa la salvi dallo stupro: questo determinerà la perdita del figlio che aveva in grembo e la riduzione ad uno stato vegetativo del marito. (fattore precipitante)
– Per le nozze, riceve in dono tre uova di drago alle quali ridà vita attraverso il fuoco: vengono alla luce tre draghi, i primi a venire al mondo da secoli: Viserion, Rhaegal e Drogon. Daenerys esce dalle fiamme illesa e viene acclamata “la Non Bruciata” e la “Madre dei Draghi”: inizia l’ascesa. (fattore protettivo)
– Tre guerrieri di Drogo le giurano fedeltà come cavalieri di sangue e lei diventa così la prima donna a guidare un khalasar, inoltre, si autoproclama regina dei Sette Regni e decide di conquistare Westeros. (fattore protettivo)
– I mercanti di Qarth e di Astapor tentano di rubare i suoi figli-draghi. (fattore precipitante)
– I tre figli-draghi non rispondono ai suoi comandi e deve segregarli, suo malgrado. (fattore precipitante)
– Uccisione degli schiavisti di Astapor al fine di liberare la popolazione. (evidenza di messa in atto di comportamenti sadici)
– Gli Immacolati, soldati schiavi a cui offre la possibilità di andarsene da uomini liberi, scelgono di combattere per lei per riconquistare il Trono di Spade (fattore protettivo)
– Verme Grigio e Missandei: due figure significative e affettive entrano a far parte della sua corte. (fattore protettivo)
– Scopre che ser Barristan Selmy e ser Jorah sono stati inviati dai Baratheon e dai Lannister con il compito di spiarla: offre una seconda possibilità al primo ma esilia il secondo, rinunciando al suo confidente più prezioso. (fattore precipitante)
– Uccisione dei vecchi padroni di Meereen al fine di liberare la popolazione dai padroni e proseguire nella sua ascesa. (evidenza di messa in atto di comportamenti sadici)
– Dopo essere stata catturata da un’orda di Dothraki, uccide i Khal e si assicura di nuovo la fedeltà dei Dothraki, che vengono aggiunti al suo esercito. (evidenza di messa in atto di comportamenti sadici)
– Tyrion diventa il primo cavaliere di Danaerys (proteggendolo in tal modo dalla vendetta dei fratelli Lannister), e Varys suo consigliere. (fattore protettivo),
– Dopo che Jorah le salva la vita dai figli dell’Arpia, Danaerys scopre che egli ha contratto il morbo grigio, lo perdona e gli ordina di trovare una cura e tornare da lei. (fattore precipitante)
– Uccisione dei figli dell’Arpia. (evidenza di messa in atto di comportamenti sadici)
– Alleanza con i Martell, i Tyrell e i Greyjoy, a patto che questi ultimi rinuncino alle loro abitudini di razzia, saccheggio e stupro. (fattore protettivo)
– Condanna Randyll e Dickon Tarly a perire sotto le fiamme di Drogon, poiché non accettano di giurarle fedeltà. (evidenza di messa in atto di comportamenti sadici)
– Decide di sconfiggere la regina Cersei con un piano che non preveda la distruzione di Approdo del Re. (fattore protettivo)
– Jon Snow giunge a Roccia del Drago e, pur negandole il riconoscimento di Regina, le chiede di sospendere la sua riconquista al trono e di aiutarla nella guerra contro gli Estranei. Dany accetta, fornendo uomini per l’estrazione del vetro di drago e per la guerra contro i Non Morti, nella quale perderà uno dei suoi figli-draghi, Viserion. (fattore precipitante)
– Nonostante la perdita e il dolore, assicura nuovamente aiuto a Jon Snow contro il Re della Notte. Lui si dichiara pronto a riconoscerla come Regina. (fattore protettivo)
– Dopo aver stretto l’armistizio con Cersei, Jon Snow e Danaerys si innamorano. (fattore protettivo)
– Giunta a Grande Inverno, viene accolta con diffidenza sia dalla famiglia di Jon che dal popolo. Il mancato riconoscimento da parte del popolo è vissuto come un’onta e un tradimento da Danaerys. (fattore precipitante)
– Si reca da Sam Tarly per ringraziarlo di aver salvato ser Jorah dal Morbo Grigio, rivelandogli però di aver giustiziato il padre e il fratello. (evidenza di messa in atto di comportamenti sadici)
– Seppur sentendosi tradita e ferita, si astiene dall’entrare in conflitto con Tyrion e Sansa. (fattore precipitante)
– Jon le rivela di essere Aegon Targaryen, suo nipote, nonché legittimo erede al trono. La notizia del legame di sangue, seppur non modifichi i sentimenti i Jon, gli impedisce di proseguire la storia e avere contatti fisici con lei. Questo appare essere il secondo elemento destabilizzante a livello di riconoscimento. (fattore precipitante)
– Danaerys supplica di Jon di non rivelare il segreto della sua ascendenza, al fine di poter continuare nella sua corsa al trono, ma Jon, pur non desiderando il regno, lo confessa alle sorelle; la voce inizia a circolare, facendo vacillare la lealtà verso Danaerys. (fattore precipitante)
– Durante la Grande Guerra contro gli Estranei, ser Jorah muore per proteggerla. (fattore precipitante)
– Giunta a Roccia del Drago, in un agguato marino, Euron uccide il suo figlio/drago Rhaegal. (fattore precipitante)
– Si reca pacificamente da Cersei per chiederle di consegnarle il Trono, la Lannister uccide la sua migliore amica Missandei davanti ai suoi occhi. (fattore precipitante)
– Daenerys condanna a morte Varys per aver cospirato contro di lei e rade al suolo Approdo del Re con le fiamme dell’unico drago superstite, Drogon. (evidenza di messa in atto di comportamenti sadici)
Epilogo secondo Wikipedia: Dopo aver vinto la guerra con Cersei ed essere stata acclamata dalle proprie truppe, Daenerys annuncia che continuerà la sua conquista del mondo per “liberare tutti i popoli oppressi”. Mentre si trova sola nella sala del trono distrutta, viene raggiunta e pugnalata al cuore con l’inganno da Jon, il quale si è reso conto della follia di Daenerys incalzato precedentemente da Tyrion. Drogon, vedendola morta, fonde con le sue fiamme il Trono di Spade, reo di aver reso folle la propria madre, e vola via col corpo della khaleesi.
Ora, concordiamo che gli ultimi accadimenti siano tutti tragici e dolorosi: dalla perdita di Jon come compagno, alla morte di Rhegal, Missandei e Jorah, al mancato riconoscimento del suo essere Regina da parte sia di alcune popolazioni, che da alcune figure a lei più vicine.
Ma questi eventi sono sufficienti a giustificare il ribaltamento del ruolo da Mhysa (Madre, come l’avevano acclamata gli schiavi di Yunkai) a Folle?
Danaerys Nata nella Tempesta ha affrontato nel corso della sua vita eventi ben più gravi e difficili, da sola, di questi ultimi, mostrando una resilienza che le ha permesso di arrivare a pochissimo dal Trono di Spade.
Un decimo degli eventi occorsi sarebbe stato sufficiente per incorrere in un disturbo post traumatico complesso, nel migliore dei casi, o in un disturbo dissociativo dell’identità, ma le capacità di amore, compassione e tenerezza mostrate dalla Khaleesi sia nei rapporti affettivi (con umani e con i suoi draghi) che nell’ideale di Regina, a cui tende, escludono questi esiti psicopatologici.
Nella ottava stagione è come se la capacità di affrontare e superare gli eventi traumatici, riorganizzandosi, fosse stata azzerata; e sebbene questo costrutto non sia una caratteristica stabile della personalità, all’aumentare dell’amore, del sostegno e delle percepite competenze, non è corrisposto un aumento di essa, anzi.
Affrontando il tema dell’evidenza di comportamenti sadici, Daenerys fin dal principio, è chiamata Distruttrice di Catene. Il suo diventare Regina, oltre al fine di riprendersi il trono sottrattole, ha come scopo quello di liberare i popoli dalla tirannia e dalla schiavitù, saranno questi due elementi a sostenerla nella sua ascesa. Il secondo elemento fa sì che il popolo non la viva come una persecutrice o come una figura potente disinteressata al suo popolo, ma come una figura protettiva e benevola.
Mettendo anche in conto che si possa averne dimenticato qualcuno, i comportamenti sadici si contano sulle dita delle mani, o di una mano se guardiamo a questi gesti come piuttosto comuni in un contesto di guerra. Se ad esempio si confronta l’omicidio dei figli dell’Arpia con la congiura dei Guardiani della Notte, quanti hanno dato del crudele a Jon per averli impiccati (giovane ragazzo compreso)?
Ci si possono chiedere quindi due cose:
1) è possibile che nella lettura di questo personaggio ci sia un bias di genere, per il quale i crimini di una donna sono visti come più gravi di quelli commessi da un uomo?
2) è possibile che ci sia un’aspettativa verso di lei dell’adozione di un codice di comportamento più compassionevole di quanto richiesto agli altri personaggi? Forse proprio per l’essere stata, come l’attrice che l’ha impersonata l’ha definita, “la ragazzina che ha trascorso la sua vita esiliata, tradita e abusata”, da lei ci si aspettano “buoni comportamenti”, al punto da delegittimare i chiaroscuri e le contraddizioni che noi stessi abbiamo?
Ultima riflessione, che potrebbe chiamarsi “teoria della Walt Disney”, si basa su due assunti:
1 ) In tutti i cartoni della Walt Disney, vi è la morte o un dolore atroce da sopportare per uno dei protagonisti. È diventato ormai un classico, una certezza. Questo, d’altra parte, è un ottimo espediente narrativo per lo sviluppo di un sentimento di tenerezza, empatia e coinvolgimento dello spettatore verso l’eroe.
2) Sebbene sia stata la piccola di casa Stark, Arya, la più associata al costrutto di “evoluzione del personaggio”, Danaerys, soprattutto alla luce di questa disamina, non è da meno. Nel corso della sua storia, passa dall’essere l’esiliata in fuga, ad essere una sposa bambina, alla compagna di vita riamata, a prima donna che lotta per il trono di Spade, a Madre dei popoli, a Regina giusta, a donna osteggiata, a Regina temuta.
Forse il tracollo emotivo della protagonista, più che essere suffragato dalla coerenza interna del personaggio o dalla sua storia traumatica, è stato messo in scena come l’espediente più classico e scontato di chiusura del cerchio: re Jaehaerys II disse che con la nascita di un Targaryen gli dei lanciavano una moneta per decidere se il bambino sarebbe diventato un grande oppure un folle. L’ultima stagione fa sì che la vera natura della Casata emerga, a discapito del personaggio e delle scelte da lei compiute.